My Rome

82 cose da fare a Roma per dire agli amici di esserci davvero stati!

Choses à faire à Rome, cose da fare a Roma Roma in Vespa foto di Karl Kohler Unsplash

Se non fate almeno la metà di queste cose, non potete dire di essere stati a Roma! Ve le ho elencate per zone, così sarà più facile trovarle e, proprio perché mi state davvero a cuore, ve lo ho anche puntate sulla mappa di Google!
Allora forza, non avete più scuse, aprite la mappa, controllate dove siete e cominciate a vivere Roma, gustatene i sapori là dove vi dico io, bevete alle fontanelle, passeggiate per le strade, sperimentate Roma proprio come foste sempre stati qui…

 

P.S. Quanto vi scrivo è da sperimentare al di fuori delle mie visite guidate, durante le quali vivremo insieme, con dovizia di dettagli, tutte quelle cose che si troveranno sul nostro cammino.

Se vuoi guardare Roma con i miei oggi, allora scrivimi.

Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
Cercare Maria pe' Roma! Photo by Annalisa Cingolani

Cosa fare a Roma Centro

1.
Gustate il miglior gelato di Roma da Giolitti (via degli Uffici del Vicario). La gelateria fu aperta nel 1900 dal nonno del signore ben vestito che dopo le 17 sta alla cassa. Mi raccomando, prendete la panna sul gelato, che a Roma per tradizione non si paga!
2.
Non immaginereste mai che proprio all’interno del famoso chiostro del Bramante, ci sia una chicchettosa caffetteria  in cui fare  una pausa caffè o prendere un aperitivo. Vi potete sedere con vista sul meraviglioso chiostro  rinascimentale oppure nella sala rossa che affaccia all’interno della chiesa di S. Maria della Pace, sulle meravigliose Sibille di Raffaello.
3.
In pieno centro si trova la chiesa di San Luigi dei Francesi. A guardarla da fuori si direbbe piuttosto anonima, ma al suo interno, nell’ultima cappella di sinistra, sono conservate ben tre, dico 3 meravigliose tele dipinte da Caravaggio con le storie di San Matteo. Entrate per credere. Succede solo a Roma.
4.
Se piove andate al Pantheon, ma non per ripararvi.  Sarebbe bene infatti portare l’ombrello perché a differenza di quello che dicono, dentro ci piove eccome! La pioggia scende attraverso l’oculo aperto e bagna  i 9 mt centrali del magnifico pavimento marmoreo voluto dall’imperatore Adriano.
5.
Un altro luogo per aperitivi memorabili a Roma è sicuramente l’atelier di scultura Canova-Tadolini (via del Babbuino, 150). Un’esperienza unica sarà per voi sorseggiare un tè o un caffè immersi in un ambiente fuori dal comune, ingombro  di tavoli e strumenti di lavoro e affollato  di statue e bozzetti in gesso del vecchio laboratorio e bottega d’arte.
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
Banco di verdure a campo dei fiori Photo by Annalisa Cingolani
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
Forno Roscioli Photo by Annalisa Cingolani
Photo by Marcella Clare Marino Unsplash
Caffé Canova, via del Babbuino Photo by Marcella Clare
6.

Il caffè migliore  di Roma si beve  da Sant’Eustachio (Piazza di S. Eustachio, 82). Inutile cercare di capire perché è così buono, inutile allungare il collo per vedere il maestro al lavoro. Non vi resterà che chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare dal profumo intenso che vi arriva al naso ancor prima di passare dalle labbra.

7.

È da 50 anni che il bar Pompi – via della Croce, ma il locale storico sta nella più decentrata via Albalonga – ci delizia con il suo inarrivabile tiramisù. Non solo quello classico al caffè, ma anche quelli  al pistacchio, al cioccolato, alla banana, alla fragola. Come lo prendi lo prendi, è sempre il migliore di Roma.

8.

A Sant’Ignazio  c’è una cupola molto particolare, anzi la cupola non c’è affatto. Era prevista, ma per varie ragioni non era mai stata realizzata. Se ne affidò l’incarico al gesuita Andrea Pozzo che risolse il problema dipingendo  una grande cupola  in prospettiva su una grande tela. Entrate a vederla, è solo uno degli straordinari trompe l’oeil, inganni ottici, che potrete ammirare all’interno di questo spettacolare luogo di culto.

9.
Soffermatevi sulle perfette proporzioni e sulle delicate decorazioni delle facciate dei palazzi che disegnano piazza Sant’Ignazio. Vi accorgerete di essere su una scena teatrale a cielo aperto  con tanto di quinte prospettiche!
10.
Quando vi sarete stancati di farvi le foto in tutte le pose possibili, andate  a piazza Navona e fatevi tentare da uno dei tanti  artisti di strada che aspettano con i loro cavalletti e i lavori già fatti bene in vista per mostrare quanto sono bravi e quanta gente importante, quanti vip, hanno già  immortalato prima di voi. Una manciata di minuti e avrete anche voi il vostro miglior sorriso ritratto sulla carta in pochi tratti di carboncino.
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Asan Akbas Unsolash
11.
Non dimenticate di passare a fare un saluto a Pasquino che sennò quello si offende. È la nostra statua parlante più famosa, con una lingua che “taja e cuce”, che da secoli si fa i fatti suoi e quelli degli altri correndo il rischio di finire buttato nel Tevere. È facile da trovare, sta a largo Pasquino, proprio accanto a piazza Navona.
12.
Certo è un po’ eccessivo chiamarlo fumetto, ma lo splendido rilievo della Colonna di Traiano ci racconta la conquista della Dacia passo dopo passo, dall’attraversamento  del Danubio delle legioni romane alla morte suicida di Decebalo, re sconfitto, deciso a non finire nelle mani del nemico. Una storia illustrata che ovviamente parte da Roma.
13.
Rendere omaggio, anche solo con un pensiero, ai caduti della 1° guerra mondiale. Per farlo bene, dovete varcare il magnifico cancello in ferro del Vittoriano e salire le scale fino alle fiaccole eterne. Lì, tra i due soldati annoiati a morte, c’è il sarcofago che accoglie le spoglie del milite Ignoto.
14.
La piazza più elegante di Roma non è piazza Navona, né piazza di Spagna, ma la meno conosciuta piazza del Campidoglio. Forse perché di Michelangelo? Forse perché laica? Fatto sta che il suo elegante disegno sta addirittura sulla moneta da 50/c di euro italiana.
15.
Se siete dei bugiardi incalliti, non andate alla Bocca della Verità! La leggenda vuole che se si mette la mano nella bocca del faccione di pietra che sta  nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin non c’è speranza, la bocca si richiuderà inghiottendo la mano di colui che l’ha sfidata  mentendo spudoratamente.
16.
Il mercato di San Teodoro è un posto che adoro. Apre solo il sabato e la domenica e offre di tutto : frutta, verdura, fiori, carni, pane, formaggi, salumi, miele, confetture, dolci  e biscotti… tutto buonissimo e tutto a km0. Sta sotto al Palatino, accanto al Circo Massimo, ci andate all’ora di pranzo e vi sedete nel cortiletto all’ombra a bervi una birra artigianale mentre vi deliziate con  un cartoccio di pesce o verdure fritte.
17.
Via Margutta, la via degli artisti, costeggia le pendici del Pincio con molti di quelli che furono atelier di artisti. Ci lavorò anche Picasso. In uno di questi studi si girarono  scene del film Vacanze romane. Accanto ad un portone una targa ricorda che lì  vissero Fellini e la Masina. Oltre a numerose gallerie d’arte, la strada conserva un’atmosfera ovattata, appartata, silenziosa… da amarcord.
18.
“Quello che voi siete, noi eravamo; quello che noi siamo, voi sarete”. Questa è la frase che leggerete  quando varcherete la soglia della Cripta dei Cappuccini a via Veneto. Una sorta di piccolo cimitero con le pareti e le volte decorate con le ossa scomposte di 4000 frati cappuccini morti fra il XVI è il XIX secolo.
19.
Andate a vedere nella chiesa di S. Maria della Vittoria, a via XX Settembre 17, l’“Estasi di Santa Teresa” del Bernini. Resterete turbati al cospetto  di questo corpo fremente che piuttosto che un’estasi di natura divina  sembra evocare tutt’altra forma di godimento.
20.
Una meridiana del 1702 sul pavimento di una chiesa adattata da Michelangelo nel frigidario delle terme più grandi di Roma vale la deviazione. La chiesa, anzi la basilica, è quella di Santa Maria degli Angeli a piazza della Repubblica. Entrando, buttate un occhio sulle porte degli Angeli di Mitoray… non proprio un dettaglio trascurabile!
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome Photo by Annalisa Cingolani
Rome avec des enfants Cappuccini, Photo by Wikipedia
Cripta dei Cappuccini, Photo by Wikipedia
Photo by Wikipedia
Nasone Foto by Widipedia
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
21.
Bere dal nasone è la cosa più romana che potete fare. A Roma, dicesi “nasone” le fontanelle pubbliche in ghisa di forma cilindrica e con tubicino ricurvo a mo’ di rubinetto. L’acqua è meravigliosamente fresca e dissetante, un vero piacere. Dopo aver bevuto, è d’obbligo asciugarsi con la manica…
22.
A Roma, tutte le volte che scavi trovi qualcosa e così quando si è trasformato  il palazzo che oggi ospita la Rinascente, è tornato alla luce  un tratto di acquedotto romano del I sec.a. C. Andate a vederlo, se ne conservano 80 mt al piano -1 dei magazzini La Rinascente, in via del Tritone, e se proprio dovete, potete sempre rifarvi gli occhi allo stand di Valentino.
23.
Se siete a fontana di Trevi, entrate nella chiesa che affaccia sulla piazza, intitolata ai Santi Vincenzo e Anastasio. Qui, custoditi in una cappella sotto l’altare maggiore, all’interno di urne di marmo, ci sono i precordi, ovvero le “sacre budella” di 23 papi del passato morti nel palazzo del Quirinale e lì imbalsamati prima della sepoltura. Per quattro secoli dunque in questo luogo sono state deposte  le viscere dei papi ed è per questa ragione  che i romani la chiamano la chiesa delle “frattaje”.
24.
Non hai davvero vissuto Roma se non hai messo i piedi sulla pedana della Barcaccia per bere  dal getto d’acqua che cade nella fontana. Fai attenzione a non cadere. Appoggiati con la mano, come facciamo noi, e goditi la freschezza dell’acqua di Roma.
25.
Pur essendo in pieno centro, la casa dei mostri non la trovate per caso, ma vi dico io dov’è. Proprio sopra piazza di Spagna, all’inizio di via Gregoriana, la riconoscete subito per la sua porta e le sue finestre a forma di mostruose bocche spalancate. Il vezzo di un artista che così intendeva sbalordire i visitatori che, superato lo spavento iniziale, avessero varcato la soglia ritrovandosi in un meraviglioso giardino incantato.
26.
Non si può non vedere la basilica  di San Clemente per fare un viaggio a ritroso nel tempo. Si entra nella chiesa del XII secolo, poi si scende nella chiesa più antica fondata dai primi cristiani, poi si scende ancora più in basso e ci si ritrova nell’atrio di una casa romana, si vede un mitreo, si attraversa una strada e si accede ad un altro edificio dove scorre dell’acqua sorgiva. Forse quella  che duemila anni fa  aveva alimentato lo stagno di Nerone!
27.
Se volete gustare dei dolcetti davvero speciali, vi consiglio quelli della “Pasticceria 5 lune” bocconcini di pasta fillo riempiti di  ricotta, frutta secca e miele secondo l’antica ricetta tramandata dalla famiglia che si vuole arrivi direttamente dagli antichi romani.
28.
Nella chiesa del Gesù, presso l’altare di S. Ignazio, alle 17:30 tutti i giorni si mette in funzione la macchina barocca giunta fino a noi ancora funzionante dal 1600. Una suggestiva orchestrazione di luci e musica avvolge l’altare mentre lentamente appare la statua argentea del Santo.
29.
Non sei romano se non hai mai cercato Maria pe’ Roma, che poi è un po’ come dire cercare un ago in un pagliaio. Perché a Roma, c’è una piccola immagine della Vergine Maria nascosta in un passaggio coperto a via di Grotta Pinta che vedi solo se lo sai, altrimenti hai voglia a cercare, non la troverai mai.
30.
Se dovete  fare la spesa, non andate in un supermercato qualunque. In via del Biscione 79 ce n’è uno che può permettersi il lusso di esporre le proprie merci sotto le volte del teatro di Pompeo, il più antico di Roma. Se poi uscendo fate quattro passi e arrivate a via di Grotta Pinta vedrete come l’andamento a semicerchio degli edifici ricalca perfettamente la curva della cavea del teatro stesso.
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
Photo by Annalisa Cingolani
31.
C’è un cortile a Roma, a cui si accede dall’Arco degli Acetari, dimenticato dal tempo. Casette basse, ballatoi, scalette, finestrelle, tutto colorato nei toni  caldi  del mattone. E’ uno spazio ancora abitato, autentico, con le biciclette appoggiate al muro e il gatto di tutti raggomitolato al sole sul davanzale.
32.
È una statua brutta e sgraziata ma dovete andare a vederla! Rappresenta San Matteo con l’angelo, sta dentro la chiesa della Trinità dei Pellegrini e lo scultore che l’ha fatta, ci ha messo 30 anni per completarla. Meno male che i committenti l’hanno rifiutata altrimenti starebbe al posto del magnifico quadro di  San Matteo e l’angelo di Caravaggio in San Luigi dei Francesi!
33.
Andate all’Antico Forno Roscioli, non solo per mangiare uno dei migliori supplì di Roma, ma per vedere proprio che aspetto ha il forno più popolare del centro storico, in via dei chiavari, 34. Che poi da Roscioli non fanno solo il supplì da sturbo, ma anche la pizza bianca co’ la mortazza e la pizza scrocchiarella.
34.
Dovete assaggiare anche i filetti di baccalà  e i fiori di zucca fritti con l’alicetta dentro. Per me il posto migliore resta sempre da “il filettaro” a largo dei Librai, ma bisogna andarci di pomeriggio tardi, prima dell’ora di cena, sennò è un delirio!
35.
L’Antico Bar Pasticceria Mariani a Ponte Sisto fa parte dei negozi storici di Roma, quindi esiste da almeno 150 anni. Andateci a fare colazione, o anche solo per un caffè, per provare la sensazione di tornare al tempo che fu in un ambiente in cui tutto è retrò, dai pavimenti, alle seggiole, ai ripiani di marmo. Lo storico bar dove Verdone scritturò la Sora Lella sta in via dei Pettinari, 44.
36.
Il mercato di Campo de’ fiori è il più famoso di Roma. Molte delle bancarelle sono gestite da stranieri ma sotto la statua di Giordano Bruno ci sono quelle dei contadini della campagna romana. Li riconoscete da come reagiscono se gli chiedete le puntarelle capate come dio comanda.
37.
Se vi piace la pizza dovete assaggiare la nostra, alla romana, cioè sottile, croccante e rigorosamente servita sul piatto d’acciaio che mantiene meglio il calore. La migliore di Roma la potete mangiare da Baffetto a via del Governo Vecchio.
38.
I gatti di Roma non sono randagi ma vivono felici e protetti nelle colonie feline. Una di queste si trova a largo di Torre Argentina. Accuditi da volontarie, si aggirano fra resti di templi stiracchiandosi al sole e sono diventati un’attrazione turistica. Se scendete a visitare la colonia, vedrete mici di tutti i colori e potreste adottarne uno… anche a distanza.
39.
A due passi dai gatti, nella stessa area archeologica di largo di Torre Argentina, spuntano due cipressi ed indicare un luogo speciale, dove un tempo sorgeva la curia di Pompeo. Ebbene, proprio quel punto dove svettano i cipressi, è il luogo in cui Giulio Cesare cadde sotto i colpi dei congiurati alle idi di marzo del 44 a.C.
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
Forno Roscioli, Photo by Annalisa Cingolani
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
Banco di verdure a campo dei fiori Photo by Annalisa Cingolani

Zona Eur

Cose da fare a Roma, Choses a faire a Rome, Photo on Wikipedia
40.
Andare a prendere il sole al laghetto dell’Eur. Sul prato tutt’attorno verdeggiante solo in primavera puoi distenderti come fossi in spiaggia e prendere in affitto un pattino per farti un giretto sul lago! Ci sono anche giostre per bambini ed un battello per la navigazione.
41.
A Roma c’è anche un “Hanami” giapponese. Quando fioriscono i Sakura, gli alberi di ciliegio, lungo tutta la Passeggiata del Giappone del laghetto dell’Eur, si apre uno spettacolo che ti riempie gli occhi di colori e il cuore di emozione.
42.
A Roma c’è il mare. Non si vede ma è vicino e c’è un treno che ci arriva. Dalla stazione della Metro Piramide, si passa a quella del trenino che in 25 minuti vi porta ad Ostia Lido,  a 5 minuti a piedi dalla spiaggia. Lo stesso trenino porta anche al sito archeologico di Ostia Antica.

Gianicolo

Visita di Castel Sant’Angelo, Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome Photo by Annalisa Cingolani Unsplash
43.
La salita al Gianicolo non può mancare a chi viene a conoscere Roma. Da lassù la vista sulla città che appare ai suoi piedi è impareggiabile. Roma è là, bella da mozzare il fiato, con quelle sue linee morbide e capricciose, i suoi colori caldi, il cielo blu e il verde ovunque… Ci si innamora di Roma a prima vista, dal Gianicolo, e le si giura amore eterno da lassù, per non asciarla mai più.
44.
51 Tutti i giorni a mezzogiorno, si sente in tutta Roma un colpo di cannone. E’ il cannone del Gianicolo che segna le 12. Gli artiglieri tirano fuori da sotto la terrazza di piazzale Garibaldi un vecchio obice austriaco della I guerra mondiale e sparano un colpo verso la città. Inutile precisare, spero, che il colpo è a salve.
45.
Portare i bambini a vedere lo spettacolo di marionette sulla terrazza panoramica del Gianicolo. Il teatrino è lì dal 1959, con le sue storie di Pulcinella e della sua fidanzata Gabriella. Non mancano neanche le altre maschere della commedia dell’arte. La domenica mattina, sul tardi.

Via Appia Antica

46.
Non c’è niente di meglio di una bella pedalata in campagna. Prendete il 118 da piazza Venezia e fatevi  portare fino all’inizio di via Appia Antica. Lì potete affittare le bici e farvi  un giro sulla Regina Viarum, la più  nobile strada romana,  ammirando resti di antichi sepolcri e di nobili residenze  lungo l’antico tracciato ancora ricoperto dai basoli originali
47.
Se non soffrite di claustrofobia potete scendere nelle catacombe. Ce ne sono diverse lungo la via Appia Antica, e tutte sono composte da lunghissimi tunnel scavati nella roccia usati in passato come cimiteri cristiani. Peccato che le ossa non siano più visibili.
48.
A Roma si può  ancora frequentare la Scuola dei  Gladiatori. Il Gruppo Storico Romano ne ha aperta una sull’Appia Antica, n.18 : potete provare il loro programma “Gladiatore per un giorno”, che include ovviamente la tunica e i sandali, oppure addirittura iscrivervi  al loro corso intensivo di 2 mesi!  Scuola Gladiatori. Il Gruppo Storico Romano ne ha aperta una sull’Appia Antica (nr 18): puoi provare il loro programma “Gladiatore per un giorno”, che include ovviamente la tunica e i sandali, oppure addirittura iscriverti al loro corso intensivo di 2 mesi!
Visita del Colosseo con i bambini foto Pixabay
Cose da fare a Roma, Choses a faire a Rome, Photo by Marco Faccini on Unsplasn Wikipedia

Vaticano e Piazza San Pietro

49.
Scarpe comode e via! Si sale sulla cupola di San Pietro (c/o la basilica di San Pietro in Vaticano). 320 scalini non ve li toglie nessuno, ma solo se prendete l’ascensore, senno saranno 520! Da lassù il panorama vi farà dimenticare la fatica e le asperità della salita, starete a 130 mt d’altezza e sotto di voi… Roma!
50.
Se volete vedere il Papa avete  due possibilità : prenotarvi per l’udienza del mercoledì mattina nel cortile di San Damaso in Vaticano, oppure recarvi in piazza San Pietro  la domenica a mezzogiorno per vederlo affacciato alla finestra del suo studio per un discorso di 10 minuti chiamato Angelus e impartire alla fine la sua salvifica benedizione.
51.
Sono 4 le file di colonne che compongono il colonnato di San Pietro del Bernini. Ma se vi posizionate  tra la fontana e l’obelisco, dove a terra c’è un disco di granito grigio con su scritto “centro del colonnato”, beh ne vedrete  una sola.  E’ quello il fuoco dell’ellisse della piazza, dove la prima fila nasconde  perfettamente le altre 3.
52.
Scovare tra i sampietrini neri di Piazza San Pietro l’unico rosso e a forma di cuore. La leggenda racconta che fu piantato da qualche parte sulla piazza da Bernini stesso a memoria di un amore perduto. In verità è un pezzo di rilievo in porfido egizio!
53.
La notte di Halloween fatti un giro a via dei Gracchi, 260 dove c’è il Museo degli orrori ed il negozio di articoli horror di Dario Argento, Profondo Rosso Store. Vi puoi trovare ogni genere di articolo dedicato all’horror, gialli, fantascienza e mistero. Un negozio davvero orribile.
Visite Basilique Saint Pierre, Cose a roma, Choses à faire à Rome Photo by Annet Klingner on Pixabay

Trastevere

Cose da fare a Roma, Choses a faire a Rome, Photo by Marc Pecar on Unsplas
Vicolo del Buco - Trastevere Photo by Annalisa Cingolani
54.
Passare sotto la Porta Settimiana a Trastevere e cercare a terra la placca metallica che indica il punto esatto dove a Sergio (Carlo Verdone nel film “Un sacco bello”) cade dalle mani la bottiglia dell’oio, e dalla finestra gli gridano “Bravo! buttace pure l’insaponata così invece de dieci ce ne cascheno cinquanta”!
55.
Cencio alla Parolaccia a vicolo del Cinque a me non piace, ma molti lo trovano divertente. E’ un ristorante che ha la pretesa di fondere la cucina romana con il folklore. Praticamente mangerete facendovi prendere a parolacce dai camerieri che sarebbero più adatti a lavorare in un mercato che a servire ai tavoli di un ristorante.
56.
Se siete a Trastevere un salto da Venanzio ce lo dovete fare. Il posto si chiama “Supplì” e fuori c’ė la fila… Devo aggiungere altro? Si, certo, l’indirizzo: via di San Francesco a Ripa 137
57.
E già che siete qui, girate l’angolo e andate a vedere le vetrine di una bottega storica che io chiamo la caverna di Ali Babà! Leccornie alimentari di ogni genere e da tutto il mondo stipate all’inverosimile. Una specie di negozio in via di estinzione, bisogna andare! La drogheria esiste dal 1884 e la famiglia Innocenzi la gestisce dal 1947 sempre nello stesso posto, in via Natale del Grande 31
58.
Fate una capatina al Biscottificio Innocenti, rimasto intatto da quando ha aperto durante l’ultima guerra. Nel 1960 ha acquisito un cuore nuovo, il forno giallo con nastro trasportatore di 16 metri. E’ la fabbrica di biscotti di Trastevere oggi gestita da Stefania, figlia di Enzo, nipote di Sesto Innocenti… Tre generazioni di “biscottari”, come si dice qui, per passione. Se siete in via della Luce il profumo dei biscotti vi condurrà al n.21.
59.
Il nome “Grattachecca” viene da una tale Francesca che nel secolo scorso, con gli strumenti del marito che faceva il falegname, grattava le colonne di ghiaccio per ottenerne dei fiocchi impalpabili bianchi come la neve. A questi, aggiungeva poi succhi, sciroppi o pezzi di frutta. Nel guardarla grattare, la gente ci scherzava dicendole “grattami Checca” da qui grattachecca! Questa sorta di dessert da passeggio, più economico e più rinfrescante di un gelato, riscosse molto successo ed è ancora oggi una delle cose che i romani amano di più. La migliore la gustate dalla Sora Mirella a Ponte Cestio.
60.
Attraversando Ponte Cestio, si approda sull’isola Tiberina. Guardatevi intorno, prendete le scale vicino alla chiesa di San Bartolomeo e scendete giù per andare a sedervi sulla scarpata e da lì lasciarvi ipnotizzare dallo scorrere eterno dell’acqua del biondo Tevere.

Testaccio

61.
A Roma bisogna assaggiare i rigatoni co’ la pajata. I migliori sono sicuramente quelli di Checchino, dal 1887 accanto al mattatoio di Testaccio dove le frattaglie bovine venivano riconosciute agli operai come la 5° parte della paga settimanale.
62.
Scusate se insisto ma Checchino è lo specialista della cosiddetta cucina del quinto quarto, parti dell’animale considerate meno nobili ma non per questo meno gustose: deliziatevi con  la trippa alla romana con pecorino e menta, la coratella coi carciofi, le animelle con la cipolla, le cervella fritte, la coda alla vaccinara.
63.
Perdetevi a Testaccio che poi grande non è. Da qualsiasi parte attraversiate il quartiere, sempre al mercato arriverete. Un mercato moderno, direste, ma con un’anima antichissima, l’anima dei “fruttaroli”, contadini, allevatori, pescivendoli, macellai che lo animano da oltre un secolo. Via Beniamino Franklin, 12/E
64.
Testaccio non è solo il quartiere ma il monte che lo domina. Il monte dei Cocci. E i cocci sono quelli delle anfore che i romani utilizzavano per il trasporto dell’olio e che, una volta svuotate, venivano fatte a pezzi  e gettate su questa pianura accanto al porto fluviale.  Anno dopo anno, nell’arco di 2 o 3 secoli, quei cocci hanno creato una collina. Se poteste salirci sopra sentireste i cocci sbriciolarsi sotto i vostri piedi, ma siccome non si può dovrete accontentarvi di vederli attraverso le pareti vetrate di uno dei ristoranti che gli stanno intorno. Anche da Checchino si vedono.
Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome. Photo by Andreas Kaiser on Unsplash
Photo by Andreas Kaiser on Unsplash
Trapizzino di Testaccio Photo on Wikipedia
65.
Accanto alla Piramide Cestia, racchiuso dalle mura Aureliane, il cimitero acattolico è un mondo a se, fatto di silenzi, di verde, di gatti, di monumenti di misurata bellezza, di poesia, di struggente nostalgia… le ceneri di Gramsci e le spoglie di Camilleri sono lì. Andate a visitarlo se passate nei paraggi, per entrare basta un’offerta.

Ghetto

66.
Il carciofo è il principe della cucina nostrana. Infatti, noi lo facciamo “alla romana”, con la mentuccia.  Ma al ghetto si prepara “alla giudia”, cotto intero nell’olio bollente e servito come un fiore dorato cosparso di sale. Da leccarsi i baffi! Vi ricordo che le foglie, o forse dovrei dire i petali, vanno mangiate una ad una. Niente forchetta, niente coltello, il carciofo si gusta rigorosamente con le “mane”.
67.
Boccione, a via del Portico d’Ottavia 51, è famoso per la crostata di ricotta e visciole, ma se foste davvero romani sapreste che questa si può trovare buona anche altrove. Quello che non sapete, non essendo romani, è che da Boccione “devi da comprà’ i bruscolini, no la crostata”, ossia i  semi di zucca tostati e coperti di sale! Provate!

Aventino

68.
A vedere Roma dal Giardino degli Aranci ci si deve andare! È un altro di quei belvedere a cui non si può rinunciare, innanzitutto per la posizione sull’Aventino e poi perché il giardino è una piccola oasi di pace proprio accanto alla chiesa di Santa Sabina dove c’è ancora l’albero di arancio miracoloso piantato da San Domenico.
69.
Sull’Aventino ci si viene apposta per sbirciare dal buco della serratura! La serratura è quella della porta del muro di recinzione del Priorato dei Cavalieri di Malta. Ci appoggi l’occhio e vedi, in fondo in fondo, come attraverso un cannocchiale ma incastonata nel verde del giardino… la cupola di San Pietro!
70.
Se venite in primavera, fra aprile e maggio, andate ad inebriarvi di profumi e di colori nel roseto comunale di Roma. Di fronte ai resti del Palatino e del Circo Massimo, adagiato sul fianco dell’Aventino, il giardino vanta una collezione di rose, antiche e moderne, da competizione. Circa 1100 specie provenienti da tutto il mondo, fra cui la famosa Rosa Foetida, ossia maleodorante… statele alla larga!

Pincio e Villa Borgese

71.
Il tramonto più bello di Roma è quello che puoi ammirare dal Pincio. E si perché quando sei là sopra, sulla terrazza dedicata a Napoleone, starai guardando dritto verso ovest, verso San Pietro e oltre, il mare che con la sua temperatura mite e le goccioline di sale lo colora sempre di sfumature incredibili.
72.
Nel cuore  di Roma c’è un lago, piccolo per carità, ma davvero delizioso. Immerso nel parco di Villa Borghese, è il luogo ideale per  una  passeggiata romantica o per concedersi un momento idilliaco su  una barchetta a remi con cui raggiungere l’isolotto con il tempio di Esculapio. Per un momento di relax, ve lo consiglio.
73.
Nei giardini del Pincio, proprio accanto al ponte del Muro Torto, c’è uno che affitta le biciclette, ma anche i tandem, i risciò e delle piccole vetture elettriche. Quello che ci vuole  per concedersi un momento di svago con tutta la famigli nel verde del parco pubblico di Roma. Per i più piccini c’è anche un’area giochi dedicata.
Fhoto by Rossella Bianchi Unsplash
Tempietto di Esculapio, Fhoto by Rossella Bianchi

Monti

Photo by Nadia Fes
Via del Boschetto Photo by Nadia Fes
74.
Monticiani e trasteverini  si sono sempre contesi il primato della romanità a suon di sassaiole. Io resto neutrale ma vi consiglio di andare a farvi una passeggiata nel rione Monti se volete respirare la storia della città. Quando percorrete via Baccina, via Panisperna, via dei Serpenti o sostate in piazza Madonna dei Monti, siete nel cuore della Suburra, il quartiere popolare, popoloso e malfamato di Roma, ma anche quello dove nacque Giulio Cesare.
75.
Se il caldo afoso di agosto proprio non vi si confà, allora andate all’Ice Club, in via Madonna dei Monti 18, dove anche d’estate il termometro rimane a -5. Non è certo tipico di Roma, ma se volete fare un’esperienza da brividi è quello che ci vuole!
76.
C’è poco da di’, Regoli a Roma è un’istituzione. Pasticceria fondata nel 1916 ed ancora oggi gestita dalla stessa famiglia, una garanzia! Ve lo dico solo perché, se tornate a casa senza aver assaggiato il loro maritozzo co’ la panna, non potrete dire di aver realmente assaporato Roma. Via dello Statuto, 60
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Se proprio vuoi passeggiare nella Suburra di Cesare, puoi prenderti un tè al bar dell’albergo At the Roman Forum, a via degli Ibernesi, 20, ambientato in un criptoportico romano del tempo di Augusto. Magnifica la pavimentazione originale e le decorazioni pittoriche ancora esistenti.
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Il panino co’ la porchetta è tipico di Roma ed è il pranzo preferito di operai, muratori, stradini e netturbini. L’importante è che sia vera porchetta, con la crosta croccante e le spezie dentro: non devono mancare rosmarino, pepe, finocchietto e ginepro. Meglio se mangiata da “Er Buchetto” via del Viminale, 2.

Cose da fare se prendete il tram 3

Cose da fare a Roma, Choses a faire a rome, Photo by Annalisa Cingolani
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Noi puoi dire di conoscere Roma se non l’hai mai attraversata col tram 3. È il modo più economico per farlo, magari approfittando di una giornata  piovosa o troppo calda per stare all’aperto. Partendo dalla stazione Trastevere passerai da Porta Portese, attraverserai il Tevere, Testaccio, vedrai la Piramide, le Mura Aureliane, il Circo Massimo, il Palatino, il Colosseo, la basilica di San Giovanni, santa Croce in Gerusalemme, Porta Maggiore e l’intreccio degli acquedotti romani… e potrai continuare fino ad arrivare al margine di Villa Borghese.
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Scendete alla fermata di San Giovanni ed entrate nella cattedrale, la chiesa più antica di Roma. Nel portico, la porta centrale in bronzo proviene dal Foro Romano e le ghiande che la decorano sono state consumate  dalle donne sterili che strofinandole si auguravano di restare incinte. Dentro, percorrendo le navate laterali, potrete disporvi all’angolo di una campata e bisbigliare qualcosa contro il muro. La persona che è con voi, vi sentirà distintamente ponendosi nella posizione diagonalmente opposta alla vostra, faccia al muro.
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Viaggiando sul tram numero 3 si passa davanti alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Sappiate che qui abitava l’imperatrice Elena, madre di Costantino e fervente cristiana. La tradizione narra che Elena fece un viaggio in Terra Santa e tornò con un prezioso carico di reliquie che ancora si conservano qui. Fra queste il legno della vera croce e  uno dei chiodi usati per la crocifissione.
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E se sei ancora sul 3 potrai scendere a piazza Buenos Aires  per scoprire uno dei quartieri più strani di Roma: il Coppedé. Oltrepassato un massiccio arco d’ingresso che scavalca via Dora, ti ritroverai spaesato in una piazza con fontana circondata da costruzioni bizzarre e ridondante di decorazioni senza tempo e il cosiddetto villino delle fate che dovrete sbirciare attraverso la folta vegetazione che ne nasconde i segreti.